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<p style="font-family:Arial,Tahoma,Helvetica,sans-serif;font:13px/160% Arial,Tahoma,Helvetica,sans-serif;">Si è tenuta stamani a Palazzo Cesaroni una audizione con le associazioni dei<br>
consumatori invitate dalla Seconda Commissione quale azione propedeutica alla<br>
discussione del disegno di legge della Giunta regionale che detta nuove norme<br>
per la tutela dei consumatori e degli utenti e che va ad adeguare la vecchia<br>
legge del 1987. Questi i principali punti emersi: migliore definizione delle<br>
funzioni della Consulta prevedendo il diritto di voto soltanto per le<br>
associazioni dei consumatori; valutazione delle associazioni sulla qualità<br>
dei servizi svolti e sulle risposte ai cittadini e non sul numero dei soci;<br>
integrazione dei fondi per il consumerismo con la previsione di appositi<br>
interventi per la formazione. Proposta infine una relazione annuale<br>
sull'attività delle associazioni al Consiglio regionale investendolo così<br>
di una funzione maggiore.</p>
<p style="font-family:Arial,Tahoma,Helvetica,sans-serif;font:13px/160% Arial,Tahoma,Helvetica,sans-serif;">(Acs) Perugia, 7 luglio 2014 - “Definire meglio le funzioni della Consulta<br>
prevedendo il diritto di voto soltanto per le associazioni dei consumatori,<br>
anche se è comunque positiva la presenza di soggetti diversi (istituzionali,<br>
imprenditoriali, Università); valutare le Associazione sulla qualità dei<br>
servizi svolti e sulle risposte ai cittadini e non sul numero dei soci;<br>
integrare i fondi per il consumerismo prevedendo appositi interventi per la<br>
formazione; relazione annuale sull'attività delle associazioni al Consiglio<br>
regionale investendolo così di una maggiore centralità”. È quanto emerso<br>
dall'audizione odierna, convocata a Palazzo Cesaroni dalla Seconda<br>
Commissione consiliare, presieduta da Gianfranco Chiacchieroni, quale azione<br>
propedeutica alla discussione del disegno di legge della Giunta regionale che<br>
detta nuove norme per la tutela dei consumatori e degli utenti e che va ad<br>
adeguare l'attuale disciplina dettata dalla legge “34/'87” che verrà<br>
quindi abrogata.<br>
Una iniziativa legislativa attraverso la quale, la Regione Umbria punta ad<br>
individuare strumenti a sostegno di interventi di informazione ed educazione<br>
del consumatore attraverso misure ed azioni utili ad aprire un nuovo<br>
dialogo con le stesse associazioni dei consumatori. <br>
INTERVENTI:<br>
GABRIELE SILVESTRI (Cittadinanzattiva Umbria): “La politica deve guardare<br>
sempre più attentamente e con il massimo rispetto il cittadino consumatore,<br>
ma oggi, quella umbra guarda invece con fastidio e diffidenza la<br>
partecipazione dei cittadini alle scelte. Questa legge si muove comunque<br>
sulla strada giusta prendendo atto che, oggi, i cittadini, nella spesa, sono<br>
più razionali, laici e consapevoli. Negli ultimi anni per i servizi pubblici<br>
locali è aumentato il peso delle tasse e delle tariffe sui bilanci<br>
familiari. Al grande processo di privatizzazione in atto vanno legati<br>
strumenti adeguati al controllo della qualità. Va modificata la composizione<br>
della Consulta che oggi prevede anche la presenza di associazioni del<br>
commercio, oltre alle istituzioni. Andrebbe sostituita dal Consiglio<br>
regionale dei consumatori (Crcu), sulla falsa riga del Consiglio nazionale<br>
dei consumatori”.<br>
GIULIANO MANCINELLI (Associazione consumatori utenti): “Finalmente, dopo 27<br>
anni, una nuova legge adeguata ai tempi. Oggi il mondo è cambiato e le<br>
esigenze dei cittadini a partecipare nelle scelte sono legittime. Le<br>
associazioni sono chiamate a diventare quindi parte attiva nelle scelte e<br>
vigilare sul costo e sulla qualità dei servizi. Basta associazioni solo di<br>
contestazione, serve un'attività concreta per essere parte attiva nei<br>
processi amministrativi, attraverso il coordinamento dell'attività degli<br>
sportelli del consumatore. Per la Consulta va previsto un ruolo di livello<br>
tale da dover esprimere pareri obbligatori. Per la sua composizione, bene il<br>
Cal ed altri organi tecnici, ma attenzione a non fare gli stessi errori<br>
commessi in passato”.<br>
ALESSANDRO PETRUZZI (Federconsumatori): “Riconosco alla Regione Umbria di<br>
essere stata tra le prime ad aver adottato una legge sul consumerismo e<br>
quindi ad aver dato vita a consulte con i consumatori. Nel corso della<br>
predisposizione di questa nuova legge sono state recepite diverse<br>
indicazioni emerse nel corso di incontri propedeutici alla stesura finale.<br>
Ciò che chiediamo è di poter partecipare e gareggiare con nostri progetti<br>
nella ripartizione dei fondi, contenuti in appositi bandi, promossi<br>
dall'Europa. Per quanto riguarda la rappresentatività delle associazioni va<br>
rivisto il meccanismo, puntando, più che sui numeri, sull'attività svolta.<br>
Va rafforzato il monitoraggio, attraverso l'applicazione di norme nazionali.<br>
Applicare, se necessario, penali per i disservizi che vanno previste in sede<br>
di contratto. La Consulta deve essere davvero un organo degli utenti e non<br>
capisco l'introduzione di Unioncamere. Il settore del consumerismo dovrebbe<br>
essere appoggiato direttamente alla presidenza della Regione, prevedendo<br>
anche un ruolo specifico, di maggiore protagonismo, per il Consiglio<br>
regionale”.<br>
DAMIANO MARINELLI (UNC – Ha parlato e lasciato un documento anche a nome di<br>
Lega consumatori Umbria – CittadinanzaAttiva Umbria – Movimento<br>
consumatori Umbria – Adoc Umbria – Confconsumatori Umbria):<br>
“Condivisibile l'obiettivo principale della norma che va verso la tutela<br>
del consumatore-utente. Importante che la materia consumeristica non<br>
appartenga in modo esclusivo alle Istituzioni pubbliche, ma che deve essere<br>
condivisa con le associazioni dei consumatori-utenti. È auspicabile la<br>
creazione di un vero Consiglio regionale dei consumatori (Crcu), abbandonando<br>
l'attuale composizione della Consulta, creare una rete di Sportelli delle<br>
Associazioni autonomamente gestiti che subentrino all'attuale servizio reso<br>
dagli sportelli del consumatore. Importante puntare ulteriormente in maniera<br>
esplicita sula qualità alimentare. Va infine chiarito come le tematiche del<br>
consumerismo, divenute fondamentali e trasversali, debbano essere trattenute<br>
dalla Giunta regionale, con possibilità di estendere deleghe ed attività<br>
sinergiche a vari direzioni e Servizi regionali, rendendo la collaborazione<br>
con le nostre associazioni più strutturale”.<br>
FRANCO VENNI (Arco – Associazione consumatori): “In primo luogo le<br>
associazioni sono prima di tutto 'd'interessi' e non 'di persone', pertanto<br>
tutelano in via prioritaria, anche se non esclusiva, gli interessi delle<br>
persone nella loro veste di consumatori e utenti. I nostri pareri devono<br>
essere 'autentici' e non 'mediati'. Per questo andiamo in contrasto con <br>
altre organizzazioni. Un'associazione va valutata non sul numero degli<br>
associati ma su ciò che fa realmente e su come e in che modo risponde al<br>
cittadino. Chiediamo quindi una legislazione a protezione del<br>
cittadino-utente nel rapporto con la pubblica amministrazione. La Consulta<br>
deve rappresentare, come è in altre Regioni, il movimento unico delle<br>
associazioni. Bisogna parlare di più del rapporto qualità-prezzo, facendo<br>
particolarmente attenzione alla tracciabilità del prodotto. Servono<br>
controlli seri e per questo è importante prevedere una maggiore formazione<br>
dei soggetti chiamati al controllo, a partire dalla Polizia municipale”.<br>
UMBERTO RICCI (Federconsumatori): “Importante e positivo il ruolo della<br>
Regione nelle dinamiche del consumerismo e quindi di tutela e diritto dei<br>
consumatori. Bisogna puntare ad una legge condivisa dai cittadini e quindi<br>
alla legittimità delle associazioni e alla loro rappresentatività. Il<br>
riconoscimento delle associazioni dei consumatori e degli utenti deve passare<br>
attraverso parametri certi rispetto alla legge regionale. Un'associazione <br>
deve saper dare le giuste risposte al cittadino. Serve un associazionismo<br>
sempre più competente e per questo sono necessari maggiori fondi da<br>
destinare alla formazione”.<br>
CRISTINA ROSETTI (Movimento difesa del cittadino): “La vecchia legge<br>
rappresenta comunque una normativa all'avanguardia. Il concetto principale<br>
rimane lo stesso. Quello che pesa realmente sui cittadini sono le tariffe<br>
dei servizi. Del resto sulle tasse al cittadino viene scaricato di tutto,<br>
compresa l'evasione. La Regione deve fare da 'pungolo' sui Comuni. Bisogna<br>
dare voce ai cittadini e questa norma, se attuata, è importantissima in<br>
tutto ciò. Troppo basse le risorse previste dalla Regione per il<br>
funzionamento ed il mantenimento degli sportelli. Serve più formazione. In<br>
questa legge non esiste alcun richiamo ai servizi sanitari nel ruolo della<br>
Consulta. La Consulta non può prevedere insieme, con stesse mansioni e<br>
poteri, le associazioni dei consumatori e altri soggetti che rappresentano la<br>
controparte. Bene la presenza di soggetti istituzionali, imprenditoriali,<br>
Università, ma senza diritto di voto. Non ha senso prevedere un assessorato<br>
specifico che si occupi delle Associazioni dei consumatori, ma il tutto deve<br>
essere ricondotto direttamente alla Presidenza della Giunta regionale,<br>
prevedendo un ruolo maggiore per il Consiglio regionale, perché ha gambe e<br>
sensibilità politica diversa. Ed è proprio all'Assemblea legislativa<br>
regionale che la Consulta delle associazioni, con cadenza annuale, dovrebbe<br>
relazionare sull'attività svolta. La valutazione delle Associazioni non può<br>
avvenire sui numeri, ma sulla sulla qualità dei servizi offerti ed i<br>
parametri di rappresentatività dovrebbero essere previsti in ambito<br>
provinciale e non su un numero minimo di Comuni”.</p>
<p style="font-family:Arial,Tahoma,Helvetica,sans-serif;font:13px/160% Arial,Tahoma,Helvetica,sans-serif;">SCHEDA DISEGNO DI LEGGE:<br>
L'iniziativa legislativa della Giunta regionale punta ad individuare<br>
strumenti a sostegno di interventi di informazione ed educazione del<br>
consumatore attraverso misure ed azioni utili ad aprire un nuovo dialogo<br>
tra Regione e consumatori. L'auspicio è quello di trovare un rapporto<br>
stabile, costante e proficuo con il mondo associazionistico, individuando<br>
all'interno di esso, interlocutori effettivamente rappresentativi mediante la<br>
creazione ed il consolidamento della Consulta, un organismo che li metta<br>
insieme e li investa del compito di rappresentare unitariamente proposte ed<br>
iniziative. Ma a differenza del passato, ne potranno far parte solo le<br>
associazioni, senza fine di lucro, con un numero di iscritti non inferiore<br>
allo 0,5 per mille degli abitanti in Umbria, distribuiti in cinque comuni.<br>
Stessa regola per l'accesso ai contributi.<br>
Tra le novità sostanziali, la 'Partecipazione dei cittadini al sistema di<br>
controllo di qualità dei servizi pubblici locali', prevedendo anche una<br>
conferenza dei servizi, con la partecipazione delle associazioni, degli enti<br>
locali e dei soggetti gestori dei servizi, per operare controlli e<br>
monitoraggi periodici sulla qualità, universalità ed economicità delle<br>
prestazioni dei servizi pubblici locali. AS/<br>
link alla notizia: <a href="http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/45220" title="http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/45220" style="color:#027ac6;text-decoration:underline;">http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/45220</a></p>
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